Come anticipato nel primo post del 2024, Italiano Standard è tornato sul fenomeno migratorio con una pillola di attualità che è uscita una settimana fa: Oggigiorno – Immigrazione.
Anche io sono stato fra i milioni di italianė residenti all’estero, quindi un emigrante, al tempo del mio trasferimento in Belgio. Gli studi, l’amore e la voglia di vivere al “centro” dell’Europa mi portarono via dalla mia Sicilia, diversamente da quantė si trovano lontano dal paese di origine per costruirsi un futuro in dignità. Costoro finiscono spesso per svolgere lavori che moltė nel paese di destinazione non vogliono più fare.
Accenno alla mia esperienza di studio a Brussel e di lavoro, prima in Belgio e poi a Mosca (e finalmente a Roma!) nella pillola Il punto – B(io) con un’enfasi sull’uso delle preposizioni, dove ribadisco che la lingua non è fatta solo di grammatica; ma anche di conoscenze generiche comuni a tuttė le/i parlanti in una data comunità linguistica. Apprendere un po’ di cultura generale del Belgio francofono, ha senz’altro facilitato il mio inserimento nel tessuto sociale “normale” di quel paese.
Da adulto (e immigrato) ho reimparato a comportarmi nei contesti diversi, laddove la competenza linguistica da sola non basta per una socializzazione secondaria. Bisogna fare appello a ciò che si è imparato sui rapporti umani già nell’ambito familiare, anche prendendosi la libertà di allontanarsene.
Chi sono gli altri e chi siamo noi? ci chiediamo.
Anche io come Natalia Ginzburg, una delle narratrici-saggiste più lucide del Novecento italiano, da cui ho estratto dei passaggi per La lettura di prossima uscita, un mese dopo le elezioni per il rinnovo del parlamento dell’Unione Europea, il cui motto recita
unita nella diversità
Buoni auspici!