Non mi pare vero di andare già verso la fine di quest’anno, meno male, tante e tali cose sono successe negli scorsi mesi.
È ancora fresca la notizia che i militari ucraini potrebbero utilizzare mine antipersona contro la fanteria russa, nell’annosa guerra che vede opporsi due nazioni un tempo sorelle. Non mi scandalizza tanto che gli uomini continuino a farsi la guerra, quanto che si producano a tutt’oggi bombe prive di efficacia strategica, pur sapendo delle conseguenze a cui espongono civili inermi, a lungo.
Ci troviamo tuttė inermi di fronte alla propaganda militarista, spauritė dal recente aggiornamento della “dottrina nucleare” russa e, in mancanza di un rifugio antiatomico, cerchiamo almeno un rifugio per l’anima. Credo che l’arte possa essere quel balsamo di cui abbiamo bisogno, specialmente in tempi come questi. Non una fuga dalla realtà, ma una descrizione del reale attraverso la lente dell’invenzione.
La letteratura può dare conforto, oltre che sviluppare abilità linguistiche. Con questo intento, continuo a proporre selezioni di opere letterarie nella lingua che usano più o meno tuttė gli/le italofonė. Non importa che si conoscano tutte le parole impiegate nel testo letterario, La lettura può essere l’occasione per impararne di nuove.
Più interessante è la visione del mondo che se ne può ricavare, essendo molto stretto il rapporto fra testo e modo di pensare. Chi scrive, attraverso i suoi personaggi, rappresenta il mondo sulla base di una visione del reale, con giudizi e pregiudizi più o meno comuni all’umanità sua contemporanea. Come Alberto Moravia nei suoi Racconti romani, benché siano passati settant’anni dalla loro pubblicazione: sanno tuttora rappresentare i piccoli casi di gente comune.
Nell’episodio che ho intitolato Cenone – “Il picche nicche” nella raccolta moraviana – un piccolo borghese riporta in forma divertente tutta la sua angoscia in occasione di un capodanno passato. La stagione delle feste si avvicina, così ho pensato di registrare questa lettura e pubblicarla il prossimo 28 novembre, il giorno della nascita di Alberto Moravia.
I testi, come questo, sono fatti di parole; in tempi, come questi, La parola – Dono è quantomai opportuna.
Buone parole!